Vai al contenuto principale
Inizio del contenuto principale

11 marzo 2025

“Villa Della Torre” e “Peaks & Valleys”, i due progetti veronesi firmati Marilisa Allegrini e Andrea Lonardi

Fumane, 11 marzo 2025 - Ad un anno dalla sua nascita, il Gruppo Marilisa Allegrini annuncia una duplice novità che riguarda Villa Della Torre e Verona.

Frutto del pensiero di Andrea Lonardi e del coraggio di Marilisa che, con le figlie Carlotta e Caterina ha accettato di intraprendere nuove sfide, i due progetti concorrono da un lato a rafforzare l’identità dell’azienda di famiglia in Valpolicella e dall’altro, si pongono l’ambizioso obiettivo di offrire un nuovo, inedito, racconto di tutto il territorio veronese. 

“Avevamo promesso di continuare a scrivere nuovi capitoli nella storia del vino, e oggi, con orgoglio, possiamo dire di aver onorato quell’impegno. È per me un privilegio raccontare queste due nuove iniziative, che testimoniano la dinamicità e la contemporaneità del nostro Gruppo, rafforzando al contempo il profondo legame d’amore che ci unisce a queste terre. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento ad Andrea Lonardi, per l’insostituibile e preziosa visione strategica anche nel coordinare il team enologico guidato dall’enologo Tobia Cenzato. Allo stesso modo, provo un profondo orgoglio nel vedere le mie figlie sempre più coinvolte nel contribuire, giorno dopo giorno, alla crescita e al futuro delle nostre tre aziende. L’innovazione in un’azienda non è solo un motore di crescita per il presente bensì un’eredità strategica che lasciamo alle future generazioni. Solo così potranno continuare a creare valore, guidando a loro volta il cambiamento” commenta Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro e Presidente dell’omonimo Gruppo. 

I nuovi vini, che faranno il loro debutto ufficiale a Vinitaly 2025 e che sono stati protagonisti di una cena, svoltasi a Villa Della Torre a cui hanno partecipato anche alcune delle istituzioni cittadine: il sindaco di Verona Damiano Tommasi, il Presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini, il Presidente di Veronafiere Federico Bricolo, il Presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella Christian Marchesini, il Presidente del Consorzio del Soave Cristian Ridolfi. 

La cena è stata firmata dallo chef Giacomo Sacchetto (Iris, Verona|1 stella Michelin) che, per l’occasione, ha proposto: 

  • Finger Food con Lugana Selva del Vescovo DOC 2024 (Peaks&Valleys);
  • Scampo bollito e laccato, polenta e ibisco con Soave Classico Castelcerino DOC 2024 e Soave Classico Fittà DOC 2024 (Peaks&Valleys);
  • Plin al germano, fondo vegetale, frutti rossi e carciofi con Valpolicella Classico Monte Lencisa DOC 2024 (Peaks&Valleys);
  • Ribs di manzo, cavolo nero, lenticchie e olivello spinoso con Valpolicella Classico Superiore DOC 2021 (Villa Della Torre);
  • Cioccolato, vinacce e pere con Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2020 (Villa Della Torre).

Villa Della Torre: evoluzione consapevole degli stili classici

Dopo Bolgheri e Montalcino (con Poggio al Tesoro e San Polo) anche in Valpolicella nasce un progetto fortemente identitario e riconoscibile firmato Marilisa Allegrini: il 2025 segna infatti un cambio di passo per la produzione di Villa Della Torre.

 

I vini, prodotti a partire dall’annata 2019 e inizialmente dedicati agli ospiti che soggiornavano e visitavano la Villa, acquisiscono una nuova identità. La produzione di Villa Della Torre sceglie infatti di valorizzare il proprio “Brolo” e i suoi dieci ettari di vigneto racchiuso da antiche mura. Una valorizzazione che adotta un approccio innovativo ben riscontrabile all’assaggio del Valpolicella Classico Superiore (2021) e dell’Amarone della Valpolicella (2020). 

 

Vini che enfatizzano freschezza parlano di precisione e mettono in risalto le caratteristiche uniche dei vigneti del “Brolo” con il Corvinone, varietà principale nei blend. 

 

Come ben spiega il claim del progetto “Leading Regional Stylistic Evolution”, essi rappresentano un’evoluzione consapevole degli stili classici e introducono, pur nel rispetto più profondo della tradizione, nuovi standard con cui immaginare il futuro della Valpolicella.

La filosofia enologica di Villa della Torre fonde, infatti, rigore tecnico e profondo rispetto per le radici vitivinicole della Valpolicella come spiega Andrea Lonardi: “La tenuta è stata la prima della Valpolicella a introdurre la selezione ottica per la produzione dell’Amarone 2024. Non meno importante l’impegno nella vinificazione. In attesa di avviare i lavori della cantina pertinente alla Villa, abbiamo ripensato la nostra cantina a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Qui l’azienda pratica l’appassimento strategicamente più breve a basse temperature controllate, per preservare la freschezza del frutto e le lunghe macerazioni che favoriscono complessità ed equilibrio tra tannini e acidità. L’affinamento avviene in grandi botti di legno per meno di due anni, seguito da un lungo invecchiamento in bottiglia. L’influenza del legno è volutamente minima, grazie all’uso di grandi botti e al cemento, per esaltare l'espressione del vigneto e del terroir”. 

 

Ad enfatizzare fin dal primo sguardo il legame dei vini con la storia e l’architettura di Villa Della Torre anche una nuova scelta stilistica delle etichette che introduce la firma di Marilisa Allegrini. Protagonisti di queste etichette alcuni degli elementi più iconici del monumento rinascimentale – il camino del Leone e la facciata di Villa Della Torre impreziositi da un tocco di colore. Il progetto grafico è a cura dell’agenzia NSG | Strategic Branding Communication Wine Design.

Peaks & Valleys: Verona’s Landscape

Contestualmente alla nuova visione dedicata ai vini di Villa Della Torre, che rappresenta l’espressione pura di un singolo luogo, il Gruppo Marilisa Allegrini con Andrea Lonardi annuncia uno straordinario progetto innovativo e di ben più ampio respiro, dedicato a tutto il territorio veronese. 

 

“Per la prima volta Verona diventa la forza unificante delle sue aree vitivinicole circostanti ovvero Valpolicella, Soave e Lugana. Spostiamo di fatto l’attenzione dalle singole denominazioni a un’identità vinicola veronese più ampia e lo facciamo tramite la valorizzazione del paesaggio, mettendo in connessione gli elementi topografici, geologici, climatici e culturali delle diverse aree” spiega Andrea Lonardi “A tale proposito abbiamo deciso di chiamare questo nuovo progetto “Peaks & Valleys”, un nome che riflette la forma del territorio dell’area vitata della provincia veronese, una terra definita proprio da picchi e valli che è stata modellata nel corso dei millenni da forze tettoniche, dai movimenti glaciali e dall’attività vulcanica”. 

Dai rilievi accidentati della Valpolicella, dove le colline incontrano il fiume Adige, ai suoli vulcanici delle dolci pendici del Soave, fino alle colline moreniche e alle rive scintillanti del Lago di Garda, il paesaggio è infatti una testimonianza della maestria della natura. Aspetti geografici ma non solo. Queste cime e queste valli rappresentano le fondamenta stesse dei vini, basti pensare ai vigneti calcarei della Valpolicella, collegati ai Monti Lessini che danno vita a vini rossi leggeri, croccanti e sapidi; alle colline vulcaniche e calcaree del Soave, che danno vita a vini salati, minerali e longevi; alle colline moreniche, scavate dai ghiacciai del Lago di Garda nella zona del Lugana, che producono vini bianchi strutturati e complessi. 

 

“Peaks & Valleys non è solo un nuovo brand. Rappresenta il primo progetto vinicolo a guida veronese che rende Valpolicella, Soave e Lugana ambasciatrici di un’identità univoca ed espressione armonizzata del territorio, un territorio sempre più meta attrattiva e ospitale” spiega Andrea Lonardi. 

 

Il progetto riprende, in chiave moderna, il modello del négociant dove accanto alle vigne nel portafoglio di proprietà diretta o in locazione ce ne possono essere altre che operano attraverso collaborazioni con viticoltori locali di fiducia. La forza risiede nel suo rigoroso approccio alla selezione dei vigneti e alla vinificazione. 

 

Peaks & Valleys seleziona infatti i vigneti in base a criteri precisi: diversità del suolo (calcareo, vulcanico, morenico), clima, esposizione e altitudine (ogni vigneto è scelto per la sua specifica combinazione), varietà autoctone, sistemi di allevamento (spalliera, pergola tradizionale e moderna), età e patrimonio delle vite. È votato all’autenticità: vengono esclusivamente utilizzati vitigni autoctoni, permettendo così a ogni vino di esprimere chiaramente il patrimonio veronese. Ogni vino del portfolio esprime così autenticamente la propria origine, rispettando al contempo gli standard contemporanei per i vini di alta gamma. Raggiungono naturalmente livelli moderati di alcol, rimanendo tipicamente inferiori a 12,5%. 

 

Nascono così sotto l’egida Peaks&Valleys e a firma Marilisa Allegrini quattro prime nuove referenze: Valpolicella Classico Monte Lencisa DOC 2024; Lugana Selva del Vescovo DOC 2024; Soave Classico Castelcerino DOC 2024; Soave Classico Fittà DOC 2024. 

 

“Quando Andrea mi ha parlato di quest’idea mi sono immediatamente riconosciuta. Il punto di partenza si sposta dalla cantina del produttore alla terra che produce quell’uva; il fulcro è l’identità di un territorio che diventa sempre più interessante e attraente per il consumatore contemporaneo. Raccontiamo l’anima e l’identità della nostra amata Verona. La valorizziamo. La facciamo scoprire in modo completamente nuovo, le riconosciamo quella forte leadership che merita. È uno storytelling inedito che apre i confini del mondo del vino e lo promuove raccontando il paesaggio. Un grande orgoglio e penso, sinceramente, anche una grande opportunità per noi veronesi” commenta il Cav. Lav. Marilisa Allegrini. 

 

L’innovazione del progetto si ritrova anche nel suo packaging. “Come per i vini di Villa Della Torre, anche in questo caso, il progetto è stato affidato all’agenzia NSG, con cui collaboriamo da tempo. Con il loro gruppo, abbiamo parlato a lungo di come poter comunicare lo storytelling di questo progetto in immagini visive. Il logo di Peaks & Valleys riprende graficamente il profilo geografico del territorio veronese. Per le etichette invece, abbiamo deciso di collaborare con l’illustratore Antonio Bonanno per disegnare i diversi paesaggi. Ogni etichetta riporta le informazioni del suolo e delle coordinate geografiche e si distingue anche grazie al colore e ad un simbolo (cappello per il Lugana Selva del Vescovo, mongolfiera per il Soave Fittà, ciliegio per il Soave Castelcerino, Eolo per il Valpolicella Monte Lencisa)” commenta Caterina Sofia Mastella Allegrini, Direttrice Marketing e Comunicazione del Gruppo.